Tattiche militari e di SoftAir



Tattiche militari e di soft air
Vogliamo illustrare in questo articolo diverse tattiche e tecniche usate in ambiente militare dai reparti speciali. Alcune di queste tattiche sono applicate anche nel mondo del soft air quindi dedicheremo un piccolo spazio anche a questa attività sportiva.

Movimento
La modalità di movimento di una squadra incursori dipende da vari fattori, come la conformazione del terreno, la presenza di edifici, alberi, collinette, boschi fitti, fiumi. Tuttavia in linea generale le squadre speciali si muovono in terreni poco praticabili, cercando di rimanere sempre coperti dalla vegetazione. Non è raro che si avvicinino all’obiettivo risalendo lungo un fiume, in quanto ciò gli consente di non lasciare tracce. In genere le pattuglie controllano i sentieri e le parti più accessibili del bosco, ed è proprio questi luoghi che gli incursori evitano.

Infiltrazione

Con il termine infiltrazione si intende il modo con il quale si raggiunge il punto di partenza per la missione. Oggi il tipo di infiltrazione più usata dai membri dei reparti speciali è quella dall’alto (aerea o da elicottero). L’infiltrazione da elicottero può avvenire sia con la tecnica del fast rope (discesa in corda doppia) sia con l’elisbarco a terra, portando l’elicottero a bassa quota per brevissimo tempo. L’infiltrazione aerea avviene con la tecnica H.A.L.O. high altitude low opening; la squadra incursori è aviolanciata di notte a 10.000 m di quota. L’aereo militare che trasporta gli operatori è cosi scambiato per un aereo civile, i radar non sono in grado di captare un singolo uomo col paracadute e cosi non viene procurato nessun genere di allarme. Gli otto incursori, una volta a terra, si riuniscono nel punto di randez vous. È una tecnica molto efficace di infiltrazione in occultamento in profondità.
C’è poi l’infiltrazione dal mare per mezzo di gommoni, in tal caso gli operatori si avvicinano alla costa rimanendo molto bassi all’interno del gommone e coprendo tutti i lati.
Nel soft air l’infiltrazione non avviene mai in profondità (cioè all’interno del campo di azione) ma sempre all’esterno del campo. Può avvenire da uno o più punti fissi o può essere libera lasciando totalmente la decisione alla squadra di soft air, avviene con i propri mezzi o con autovetture messe a disposizione dagli organizzatori, in alcune manifestazioni sono stati usati anche elicotteri.

Pattuglia
La formazione di una tipica pattuglia in esplorazione è composta da otto operatori che camminano distanziati su due file parallele: due avanguardie, cartografo, comandante, assaltatore, vicecomandante, due retroguardie. La distanza tra un operatore e l’altro varia a seconda del tipo di territorio e non supera mai i 30 metri. I due osservatori camminano leggermente staccati dal resto del gruppo e controllano accuratamente tutti i punti sospetti, la retroguardia assicura un costante controllo da attacchi da dietro. Il resto della pattuglia sorveglia i lati. In caso di imboscata si effettua una manovra di ripiegamento.
Questa formazione è utilizzata anche nel soft air ma le distanze tra un operatore e l’altro sono notevolmente ridotte data la scarsa gittata delle Asg (air soft gun).

Ripiegamento
Esistono vari tipi di ripiegamento ma hanno tutti in comune la reazione immediata con un grosso volume di fuoco. Una delle possibili manovre di ripiegamento è la R.A.I. Reazione Automatica Immediata. Adottata dalle pattuglie per ripiegare rapidamente e senza esitazioni dopo aver subito un imboscata, riduce le perdite al minimo e consente una riorganizzazione della squadra. All’ingaggio con i soldati nemici tutti gli operatori della pattuglia si abbassano e i due osservatori iniziano a sparare, ognuno continua a sorvegliare il proprio campo di competenza e il ripiegamento avviene verso l’interno della pattuglia, alternando il fuoco di copertura con chi rimane, per breve tempo, davanti. La pattuglia si riforma ad ogni ripiegamento completo una trentina di metri indietro e arrivata a una buona distanza di sicurezza si dispone a riccio, formazione a cerchio molto stretta, e si contano gli operatori per vedere se sono tutti presenti.
Nel caso di una pattuglia di due elementi (osservatore,cecchino) l’elemento che procede davanti inizierà a sparare dato che con un fucile automatico può generare più volume di fuoco, lo sniper che si trova dietro lancerà una granata fumogena(non a frammentazione) tra la pattuglia nemica e il compagno. Una volta esplosa la granata lo sniper1 si metterà a correre indietro, mentre lo sniper 2 inizierà a sparare con il fucile di precisione. Una volta raggiunto il compagno lo sniper lancerà una granata incendiaria per poi separarsi. Osservatore e cecchino si rincontreranno al rally point. Anche se sembrano complicate, queste manovre evasive eseguite con coordinazione possono fare la differenza tra la vita e la morte.
La R.A.I. viene usata in alcuni casi anche nel soft air ma con la differenza che tutti gli operatori iniziano a sparare, ognuno nella propria direzione.

Imboscata
La riuscita di un imboscata dipende innanzitutto dalla capacità di prevedere dove passera la pattuglia nemica. Una volta fatto ciò il resto dipende dalla capacità di mimetismo di ogni singolo operatore e dalla coordinazione e dalla giusta divisione dei settori di fuoco. Nell’imboscata la pattuglia nemica deve essere investita da un volume di fuoco impressionante e per far si che ciò accada nessuno dell’imboscata deve iniziare a sparare prima dell’ordine del comandante.
Nel soft air le imboscate sono praticate come modalità di gioco o come scelta dei partecipanti ad una missione 24h, in questo ultimo caso risultano sicuramente più realistiche.

Diversivi
L’uso di diversivi è molto utile nell’assalto a punti sensibili perchè attira parte delle truppe nemiche poste in difesa dell’obiettivo in luoghi lontani e consente il blitz sul sito. Non sempre il diversivo ha luogo esternamente all’area di operazione, può anche avvenire internamente con un conseguente caos tra le truppe nemiche. I diversivi sono in genere costituiti da esplosioni, bombardamenti, assalti paralleli o piccoli gruppi separati.
Nel soft air i diversivi possono essere costituiti da petardi che esplodono o da persone isolate che hanno il compito di attirare l’attenzione delle squadre nemiche su se stesse.

C'è chi dice che col softair ci si fa male...





Sportivi dilettanti, calciatori della domenica e ciclisti amatoriali sono i più colpiti da incidenti.
Lo rivela uno studio condotto dal Centro di medicina dello sport dell'università Cattolica di Roma.

Da un'analisi effettuata si è evidenziato che lo sport più a rischio è il calcio, seguito da pugilato, sci, sci di fondo, rugby, karate, ginnastica, ciclismo, corsa, basket, pallavolo, tennis e pattinaggio. E i più vulnerabili sono gli atleti con livello agonistico basso, come dilettanti, amatori e chi fa sport per divertimento, seguiti da quelli con livello medio e alto: i professionisti. Il campione esaminato era composto da persone fra gli 8 e gli 81 anni, il 75% aveva meno di 35 anni. 

Nessun cenno al softair che molti considerano uno sport pericoloso. Non è affatto così. Il rischio di incidenti è minimo anche se si gioca in campi aperti e con armi giocattolo ed il rischio di ferite gravi è veramente improbabile.
Se si prendono le giuste precauzioni ci si diverte senza alcun dispiacere. E' buona norma comunque essere coperti da assicurazione.
Invito quindi in massa a provare questo stupendo sport!

Salvate il soldato Ryan

Uno dei più emozionanti, coinvolgenti e drammatici film di guerra di sempre.


Il 6 giugno 1944 il cap. John Miller (T. Hanks) sbarca con i suoi uomini a Omaha Beach, settore Dog Green. È un massacro sotto il micidiale fuoco tedesco.
Il generale George Marshall (H. Presnell), comandante supremo dell'armata anglo-americana, apprende che la famiglia Ryan dell'Iowa ha già perduto tre figli e che un quarto fratello, James Francis Ryan (M. Damon), è stato paracadutato in Normandia, oltre le linee nemiche. Dà ordine che sia ritrovato e rimandato a casa. L'incarico è affidato al cap. Miller che, con sei uomini e un interprete (J. Davies), parte alla sua ricerca. Decenni dopo, sulla sua tomba, il vecchio Ryan si domanda se abbia veramente meritato di essere vivo. Una grigia bandiera a stelle e strisce sventola piano. Dramma bellico in 3 atti e una cornice.
1° atto: lo sbarco in Normandia, la guerra come carneficina e caos (i primi 24 minuti, fin troppo acclamati: da vedere, comunque, e da sentire);

2° atto: la ricerca di Ryan: apparentemente convenzionale e già vista, ma ricca di problemi e di domande senza risposta;

3° atto: la battaglia nel paesino di Ramelle per salvare Ryan e tenere un ponte: un compendio del war film made in USA che pone il film sotto il segno di una sospetta ridondanza, rivelata anche dal ricorso insistito alle riprese “a spalla” e agli effetti speciali.

Film di forti impatti e molte bellezze, ma anche di numerosi stereotipi, interamente dentro la prassi e la retorica di Hollywood, dentro i confini del Nordamerica e della famiglia nordamericana. I tedeschi sono nemici e la Francia è vuota. “La memoria diventa così - più che un'occasione per riflettere, per parlare di storia e di etica - un argomento nostalgico di propaganda” (Giorgio Cremonini). Salvate il soldato Ryan è un film di guerra, La sottile linea rossa è un film sulla guerra. Due curiosità: in I sacrificati di Bataan (1945) John Wayne si chiama Rusty Ryan, ma è tenente; le grigie Stelle & Strisce che sventolano all'inizio e alla fine sono una citazione di una foto firmata Mapplethorpe. 5 Oscar: regia, fotografia (Janusz Kaminski), suono (Ronald Judkins, Gary Rydstom, Gary Summers, Andy Nelson), effetti speciali sonori (Gary Rydstom, Richard Hymns), montaggio (Michael Kahn). Successo internazionale. 3° posto sul mercato italiano 1998-99. (da my movies)

Nuovo Mimetismo Digitale




Nato dal progetto canadese denominato CADPAT (Canadian Disruptive Pattern) il nuovo disegno mimetico "a pixel" è in sperimentazione dal 1988!
I Marines americani, sempre all'avanguardia con le nuove tecnologie, hanno presto creato un loro prodotto chiamandolo MARPAT (Marine Pattern Camouflage) dalle caratteristiche molto simili.
Entrambe le mimetiche sono dotate di capacità anti-IR (che evitano di brillare se viste con un visore notturno).
I test militari mostrano che la probabilità di essere individuati scende del 30% rispetto alle divise tradizionali.
Il nuovo motivo mimetico, sviluppato dal computer, è stato creato analizzando i vari colori, e in che proporzione, che il soldato può trovare nelle varie zone operative e nei vari periodi dell'anno.
Sia Cadpat che Marpat sono studiate per dare il meglio di sè, in termini di mimetismo, a una distanza media di combattimento considerata tra 50 e 300 mt (vedi test).

Nell'immagine seguente tre militari in divisa uno dei quali con la Digital Woodland è quasi introvabile


Le nuove mimetiche digitali