
TRIPOLI - Se il regime in Libia cadrà «migliaia di persone invaderanno l'Europa e non vi sarà nessuno a fermarli». È questa la minaccia rivolta da Muammar Gheddafi nell'intervista al francese Le Journal de Dimanche. «Dovrete fare i conti con la minaccia islamica», ha detto ancora il leader libico che comunque rivendica il fatto che al momento «il regime libico sta bene ed è stabile». «Voglio farmi capire bene: se ci minacciano, se ci destabilizzano, tutto finirà nella confusione, in mano a Bin Landen e i suoi gruppuscoli», ha aggiunto.
GHEDDAFI: "VENGA LA COMMISSIONE ONU" «Vorrei che una commissione d'inchiesta dell'Onu o dell'Unione Africana venga qui in Libia». Lo ha detto Muammar Gheddafi nell'intervista al settimanale francese Le Journal de Dimanche, affermando di impegnarsi a permettere che «questa commissione di verificare sul campo, senza nessun ostacolo». «Io non ho mai sparato sul mio popolo», ha poi aggiunto il leader libico.
GHEDDAFI: "SI SCELGA TRA ME E AL-QAIDA" «Ci sono io o al Qaeda». È quanto ha detto Muammar Gheddafi nell'intervista rilasciata al settimanale francese Le journal de Dimanche che esprime il suo massimo stupore per il fatto che «non si comprende che qui si combatte contro il terrorismo». Secondo Gheddafi «cellule dormienti» dell'organizzazione terroristica guidata da Osama Bin Laden è dietro alla rivolta: «hanno dato ai giovani pillole allucinogene». E poi rivolto ai paesi europei rinnova la minaccia: «vi sarà una Jihad islamica davanti a voi sul Mediterraneo, sarà una crisi mondiale ed una catastrofe per tutto il mondo».
GHEDDAFI: "CONGELAMENTO BENI È PIRATERIA" «Questo congelamento dei beni è un atto di pirateria imposto in gran parte sul denaro del popolo libico». Così ha detto Muammar Gheddafi sfidando chiunque a dimostrare che «un solo dinaro sia mio. Volevano rubare i soldi dello stato libico ed hanno mentito».
INFERMIERA A TV UCRAINA: "GHEDDAFI STA BENE" Muammar Gheddafi è in buone condizioni di salute ed è un «grande psicologo». Lo ha detto una delle infermiere del leader libico in un'intervista a una tv locale ucraina. La donna, filmata in segreto mentre parlava col giornalista, è stata identificata solo con il nome di Oksana. L'infermiera ha lasciato la Libia a febbraio mentre le forze leali a Gheddafi stavano cercando di soffocare la rivolta. Nell'intervista rilasciata ieri, Oksana ha detto di aver lavorato per il colonnello per oltre due anni. «Due anni e mezzo fa Gheddafi si trovava a Kiev per una visita», ha detto. E la donna era stata invitata, con altre candidate, a tenere un colloquio con lo stesso colonnello. «Sembrava di essere in un casting, è un grande psicologo. Non ha più 20 anni e qualche volta ha bisogno di un controllo per la pressione, ma comunque è in condizioni di salute meglio di lei», ha detto la donna al giornalista che la intervistava. Oksana, che vive in un paese vicino Kiev, si è poi soffermata sulle leggende che riguardano Gheddafi come quello di soggiornare in una tenda quando va all'estero. «Non vive o dorme nella tenda. E noi non dormiamo con lui», ha detto smentendo le notizie che Gheddafi abbia intrecciato legami con le sue infermiere
BEN JAWAD, DUE MORT E 30 FIERITI: INSORTI SI RITIRANO Due persone sono morte e altre 30 sono rimaste ferite nell'attacco sferrato questa mattina a Ben Jawad, 100 chilometri a est di Sirte, dalle forze leali al colonnello libico Muammar Gheddafi e i ribelli. Lo riferiscono alcune fonte mediche. «Due persone sono morte e almeno 30 sono rimaste ferite. Tre sono in gravi condizioni», ha detto Abdrabou Al-Zheiti, medico presso l'ospedale di Ras Lanuf, a una trentina di chilometri da Ben Jawad. Nel frattempo, i ribelli hanno detto di essersi ritirati da Ben Jawad dopo combattimenti con le forze fedeli al regime. «Ci siamo ritirati da Ben Jawad», ha detto uno di loro Aqil al-Farsi. «Ras Lanuf sarà la nostra linea difensiva. Ieri alcuni sono riusciti ad andare al di là di Ben Jawad, ma miliziani si sono infiltrati nella cittadina durante la notte. Sono sui tetti», ha aggiunto.
IL GOVERNO ABOLISCE LE TASSE Il governo libico ha disposto l'abolizione delle tariffe d'importazione sui beni di consumo e il taglio delle tasse su consumi e produzione. Lo riferisce la tv di stato. Tale decisione, continua la tv, è stata presa «in occasione delle grandi vittorie libiche sulle bande di terroristi» riferendosi agli scontri fra le forze leali al colonnello Muammar Gheddafi e gli insorti contro il regime.
PRIMO CAMPO ITALIANO AL CONFINE CON TUNISIA È in corso di allestimento il primo campo italiano nella tendopoli di Choucha dove i profughi sono oltre 17. Il campo, su cui sventola un tricolore italiano, diventerà il cuore tecnologico della tendopoli gestita dall' Ocha e dell'Echo, le associazioni umanitarie di Onu e Ue. Ci sarà anche la centrale di controllo dei flussi della Iom, dell' Organizzazione per le migrazioni. Si tratta di una serie di tensostrutture che ospiteranno il quartier generale delle organizzazioni internazionali di aiuti umanitari. Al lavoro ci sono uomini della protezione civile e dei vigili del fuoco coordinati dal gruppo avanzato della Farnesina giunta l'altro ieri. Stamani è partito un C130 italiano per il rimpatrio di 60 egiziani.
RIBELLI: "ABBIAMO RESPINTO NUOVI ATTACCHI A ZAWIYA" Nuovi attacchi delle forze fedeli a Gheddafi sono stati respinti dagli insorti a Zawiya, 50 km a ovest della capitale Tripoli secondo quanto ha reso noto oggi un portavoce dei ribelli. «Questa mattina c's'e stato un nuovo attacco, più violento di quello di ieri: c'è stata un'ora e mezza di combattimenti... Due persone sono state uccise nelle nostre file e molte ferite» ha detto Youssef Shagan al telefono, concludendo che «ora la situazione è calma, noi abbiamo ancora il controllo della piazza».
AL ARABIYA: "1 MORTO E 8 FERITI A MISURATA" È di un morto e otto feriti il primo bilancio degli scontri iniziati questa mattina nella periferia della città libica di Misurata. Secondo quanto riferiscono fonti dei ribelli, contatti dalla tv satellitare 'al-Arabiyà, i rivoltosi sarebbero riusciti a respingere le brigate Hamza che si starebbero ritirando dall'entrata occidentale della città, mentre si combatte ancora nella zona meridionale di Misurata. Nel corso di un collegamento telefonico con un testimone locale era possibile udire chiaramente i colpi di mitra sparati in città.
A MISURATA CARRI ARMATI CONTRO LA FOLLA Testimoni oculari hanno detto le forze fedeli al colonnello Gheddafi hanno lanciato un'offensiva con armi pesanti su Misurata e che carri armati hanno tirato sul centro della città costiera controllata dai ribelli.
INSORTI: "ABBIAMO ABBATTUTO UN ELICOTTERO" I ribelli libici hanno annunciato di aver abbattuto un elicottero durante i combattimenti che li oppongono alle forze di Gheddafi a Ras Lanuf nell'est del Paese. In particolare, tre ribelli che si trovano nel porto di Ras Lanuf hanno raccontato di aver visto l'elicottero cadere in mare. Ulteriori dettagli non sono al momento disponibili.
BRIGATE GHEDDAFI BOMBARDANO MISURATA, POPOLO CHIEDE AIUTO Le brigate libiche Hamza, fedeli al colonnello Muammar Gheddafi, si sono mosse dall'aeroporto di Misurata ed hanno iniziato ad attaccare la città. Secondo quanto ha riferito un testimone, contattato telefonicamente dalla tv satellitare 'al-Arabiyà, le forze di Gheddafi stanno avanzando dall'entrata occidentale della città, quella che porta verso Tripoli, usando i carri armati. Sui cieli di Misurata si vedono anche degli elicotteri militari che non hanno ancora aperto il fuoco. Si registrano violenti scontri in città e gli abitanti chiedono alla comunità internazionale di intervenire per salvare la popolazione locale.
BRIGATE GHEDDAFI BOMBARDANO ZAWIYA Le brigate fedeli a Muammar Gheddafi hanno ripreso questa mattina i bombardamenti contro gli edifici del centro di al-Zawiyah. Lo riferisce la tv satellitare 'al-Arabiyà secondo la quale i carri armati starebbero attaccando gli edifici che si trovano intorno alla piazza al-Shuhada dove sono asserragliati i ribelli.
GB CONFERMA DIPLOMATICI IN LIBIA Il ministero della Difesa britannico ha confermato oggi la presenza di un piccolo gruppo di diplomatici a Bengasi aggiungendo che è in contatto con loro.
AL JAZIRA: RIBELLI A 50 KM DA SIRTE I ribelli libici che da oriente avanzano verso la parte occidentale della Libia si troverebbero a 50 chilometri di distanza dalla città di Sirte. È quanto ha annunciato l'inviato a Bengasi della tv araba 'al-Jazeerà, secondo il quale i caccia libici questa mattina hanno eseguito una serie di raid fuori Ras Lanuf contro gli insorti che stanno marciando verso la città considerata come la roccaforte di Muammar Gheddafi.
FORZE PRO-RAIS VERSO BENGASI Le forze pro-Gheddafi hanno ripreso il controllo di Zawiya e Misurata e stanno marciando verso Bengasi. Lo ha detto la tv di stato libica.
ATTACCO A BEN JAWAD, FERITO CRONISTA FRANCESE Undici persone, tra cui un giornalista francese, sono rimaste ferite in un nuovo attacco sferrato a Ben Jawad, 100 chilometri a est di Sirte, dalle forze fedeli a Muammar Gheddafi contro gli insorti. Lo hanno riferito fonti mediche.
RAID SU RAS LANUF Un aereo da combattimento delle forze armate libiche ha compiuto un raid sulla presso un posto di blocco degli insorti nella città petrolifera strategica di Ras Lanuf, causando crateri nella sabbia e una colonna di fumo. Lo riferiscono testimoni oculari secondo i quali sono stati lanciati due missili ma non vi sono state vittime nè danni.
INSORTI: "MISURATA È NELLE NOSTRE MANI" I residenti della città libica di Misurata, 200 km a est di Tripoli, hanno smentito oggi le notizie di fonte governativa negando che sia stata riconquistata dalle forze pro Gheddafi. «La città è sotto il pieno controllo dei rivoluzionari - hanno detto alcuni abitanti al telefono con la Reuters - Lo è da circa due settimane. Ora c'è calma e non ci sono combattimenti». La stessa fonte ha detto tuttavia di aver sentito «spari questa mattina presso l'aeroporto... Le brigate (di Gheddafi) sono là, ma sono circondate dai ribelli e hanno sparato a caso per terrorizzare le persone».
GIALLO SU RAS LANUF Contrariamente alla tv di Stato libica, che vorrebbe la città di Ras Lanuf in mano alle forze pro.Gheddafi, i ribelli mantengono ancora il controllo di Misurata, Tobruk e la stessa Ras Lanuf. «Non ci sono stati combattimenti nella notte, la città è sotto il nostro controllo», hanno detto gli insorti alla France Presse. «Siamo diversi giornalisti in un albergo all'ingresso ovest della città e non abbiamo sentito il rumore di combattimenti», ha aggiunto un giornalista della France Presse.
SPARI A TRIPOLI, POI ESPLODE LA GIOIA Prima i colpi di armi automatiche e di artiglieria, poi l'esplosione di gioia in città, con le strade invase di auto che suonano i clacson e sventolano bandiere verdi della Jamahiriya. È cominciato così il giorno a Tripoli, dove la televisione di stato ha annunciato poco dopo l'alba che l'esercito ha riconquistato numerose città ribelli, tra cui Al Zawiya, Misurata, Ras Lanuf e Tobruk, e marcia ora verso Bengasi. Secondo voci non confermate raccolte a Tripoli, nella notte sarebbe stato raggiunto un accordo tra Gheddafi e i capi di alcune tribù per la fine delle ostilità. Le stesse fonti sostengono che il leader libico in persona farà un annuncio in tal senso nelle prossime ore. La tv di stato libica mostra incessantemente immagini di centinaia di persone in festa sulla piazza Verde, simbolo della rivoluzione gheddafiana. Scene di esultanza anche davanti all'albergo che ospita i giornalisti stranieri, nella zona sud di Tripoli, dove il traffico è completamente bloccato dalle auto che suonano i clacson e sventolano bandiere verdi. Si sentono ancora numerosi colpi di armi automatiche sparati in aria.
VOCI SU ACCORDO FINE-OSTILITÀ Secondo voci non confermate raccolte a Tripoli, si sarebbe raggiunto nella notte un accordo tra le tribù libiche per la cessazione delle ostilità. Le stesse fonti sostengono che gli spari sentiti stamani in città sono per festeggiare. Si dice che l'annuncio sarà dato da Gheddafi in persona nelle prossime ore.
GHEDDAFI: "AL-QAIDA FA ACCORDI CON TERRORISTI RUSSI" Il leader libico Muammar Gheddafi ha detto in una intervista al settimanale francese Le Journal de dimanche che i terroristi libici di Al Qaida hanno preso contatto con i loro compagni in Russia per farli venire a combattere nel paese nordafricano. Gheddafi ha detto di aver appreso dai suoi servizi segreti che «la gente di Al Qaida ha gi… preso dei contatti con Dako Amirov, che guida il jihad in Russia». «Noi sappiamo che questi contatti esistono - ha aggiunto il leader libico - e che ci sono discussioni perch‚ questi (i russi, n.d.r.) vengano per prima cosa ad aiutarli qui in Libia».
SUNDAY TIMES: COMMANDO GB PRESO DAI RIBELLI I ribelli libici hanno catturato nell'est del paese una squadra delle forze speciali britanniche, dopo che una missione diplomatica segreta per prendere contatto con l'opposizione era fallita. Lo scrive il giornale britannico Sunday Times.